
CHI SONO
Sono nata a Roma nel 1962 e ho raggiunto la maturità classica al Liceo Mamiani nel 1981. Guidata dalla mia inclinazione naturale verso il meticoloso lavoro dell'artigiano restauratore, ho iniziato la mia attività presso alcune delle più prestigiose botteghe di Roma degli anni '80, venendo così a conoscenza delle tecniche di restauro più antiche affiancate nel tempo ai metodi di conservazione attuali.
Nei primi anni della mia attività di restauratrice ho collaborato al restauro di un grande tela del pittore Francesco Solimena,( 1657 – 1747 ) presso la Certosa di Padula. Ancora giovane, il Solimena, fa pratica presso la bottega del padre Angelo, tenendo presente i dipinti di Francesco Guarino, altro importante rappresentante della pittura napoletana del ‘600, del quale ho restaurato una tavola, Madonna con Angeli, che si trova nella chiesa dei dodici Apostoli a Solofra. In questo stesso periodo ho portato a termine altri interventi di restauro pittorico su tele e tavole provenienti dall’Irpinia. (1990).
Sempre in quegli anni (1986 – 1987) ho frequentato l'atelier C.R.C. ricevendo lezioni private di tecnica a selezione cromatica eseguita ad acquarello, dove con la stesura di righe verticali si procede a velature, e per accostamenti successivi si arriva alla saturazione del colore. Inoltre ho appreso la tecnica del disegno a tratto lineare su scala. Questo corso di studio era finalizzato alla preparazione del concorso promosso dall’Istituto Centrale del Restauro di Roma.
Sono stati anni decisivi per mia formazione. Tra il 1985 -1989 durante un lungo apprendistato presso un laboratorio del centro, mi sono impadronita dei segreti di bottega di una volta. All’epoca gli stucchi e le miscele si preparavano ad occhio nudo, e i colori si macinavano con mortaio, attingendo alle ricette dei maestri del 300 come Cennino Cennini. Durante l’apprendistato ho messo in pratica un restauro pittorico di tipo ’imitativo”, dove l'intervento di reintegrazione non permette di distinguere le parti restaurate da quelle originali della tela dipinta. Ho imparato a “ leggere” un quadro…. non solo esaminando la tecnica pittorica eseguita dall’autore, ma anche attraverso un attento esame iniziale complessivo del dipinto.
Ho avuto modo durante la mia formazione di lavorare presso lo studio del Maestro restauratore Pico Cellini. Voglio qui ricordarlo con un breve brano. Quando passavo davanti alle cantine adibite a laboratorio di restauro di proprietà del Maestro restauratore Pico Cellini, nel quartiere delle Vittorie, si avvertiva un forte odore di acqua ragia che nutriva il mio olfatto gradevolmente. Per me giovane restauratrice era sempre un evento particolare passare di lì, mentre riaffioravano i ricordi della mia infanzia, la scuola elementare, gli amici, la pizza a taglio, il bar Vanni, tutto mi era familiare, le strade piane e i vecchi e larghi marciapiedi alberati.
Ho avuto il pregio di conversare con lui, intorno ai grandi restauri di tele, tavole e pareti affrescate, compiuti in quegli anni. Era sempre un colloquio semplice e informale a volte anche divertente, durante il quale sono venuta a conoscenza di alcune tecniche riguardo i solventi per la pulitura, nozioni di reintegrazione pittorica e piccoli segreti. La pratica della reintegrazione pittorica spesso era dedicata alla pratica dell’intarsio dove con pazienza infinita si andava a chiudere microscopiche cadute di colore con sottili pennelli di martora.
( - “ Un grande intenditore, uno straordinario restauratore e uno studioso dotato di un fiuto infallibile” -) (Stefano Malatesta)
Era per me una grande opportunità. Conservo ancora alcuni appunti degli argomenti di restauro trattati. La sua, al primo piano, era una grande casa…ricca di quadri e suppellettili, quelle grandi case dei primi del novecento del quartiere Delle Vittorie, dove sono nata e cresciuta. Ormai anziano, teneva alcune lezioni nelle stanze dell’oratorio della chiesa del Cristo Re, le seguii con grande interesse. Lessi della sua morte sul giornale di Repubblica e pensai che non avrei avuto più modo di intrattenermi con un amabile straordinario intenditore d’arte come lui.
Nel 1992 ho conseguito l’attestato di qualifica professionale biennale rilasciato dalla regione Toscana di “ Tecnico Restauro Dipinti ” corso promosso dagli insegnanti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, durante il quale ho appreso tecniche diverse da quelle acquisite a Roma. La foderatura a colla di pasta si basa, per esempio su un sistema diverso di lavorazione, la colla, infatti è trattenuta fra le due tele, quella originale e la nuova; mentre nella foderatura eseguita a Roma, la colla in eccesso viene espulsa dalla trama della nuova tela tramite un pressoio. Anche la pratica della reintegrazione pittorica si basa su una diversa metodologia . Nella tecnica a tratteggio fiorentina i tratti del pennello del restauratore seguono il disegno pittorico del dipinto, Il risultato finale è reso da un tratteggio vibrante. Per saperne di più, un buon testo per i vari esempi di tratteggio è quello di Nardi Editore: "Il Restauro pittorico nella unità di metodologia" di Ornella Casazza. Mentre a Roma sentivo tutta L’operazione del restauro ripetitiva riconoscevo nella scuola toscana, una metodologia artigianale e creativa.
Tra il ’94 e il ’96 ho frequentato un corso biennale a Roma intorno all'autenticità dei dipinti antichi, impartito da un noto antiquario romano, presso una associazione culturale.
Nel complesso durante la mia attività lavorativa ho acquisito una grande quantità di nozioni che ho applicato nei numerosi restauri da me eseguiti dove ho utilizzato una tecnica o l’altra, secondo le necessità richieste dal manufatto. Una raccolta di materiale fotografico testimonia il passaggio dei restauri da me eseguiti con passione e amore.
Ho restaurato mosaici, intonaci parietali dipinti a tempera, festoni e grottesche. Nel 2019 ho frequentato un corso di aggiornamento intorno ai nuovi solventi in uso e tecniche pittoriche , presso la chiesa di Santa Cecilia a Roma. Attualmente eseguo foderature a Beva 371.
Negli anni ho portato a termine con esperienza e professionalità diversi progetti di lavoro sia nell’ambito privato sia presso numerosi antiquari di Roma. Nell’ambito pubblico ho effettuato alcuni lavori, di cui conservo i relativi attestati, fra i quali menziono:
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Lavoro di restauro completo di un mosaico. Opera Minore di Pietro Consagra. Fasi di pulitura, riadesione di alcune tessere mobili con resine acriliche, ricostituzione di altre tessere con malta bianca, successivamente dipinte ad acquerello. (1995)
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In un palazzetto del '600 a Vallerano (VT), fasi di pronto intervento, consolidamento e fissaggio della pellicola pittorica di pareti dipinte a tempera (festoni e grottesche) e riquadri ad olio su intonaco raffigurante paesaggi (periodo '700).
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Restauro del dipinto su tela di Francesco Guarino, presso la Collegiata di San Francesco in Solofra (AV). (1986)
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Restauro, fase di consolidamento di due affreschi raffiguranti Madonna con bambino e grottesche, presso il Museo Ostiense, Porta San Paolo a Roma (RM). (1986)
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Restauro del dipinto su tavola, Madonna con angeli di Francesco Guarino, sito nella chiesa dei XII Apostoli a Solofra (Avellino). (1990)
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Restauro pittorico di due affreschi presso la Chiesa di San Giorgio a Riano Flaminio (RM). (1989)
